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Channel: Commenti a: Anna Maria Carpi – Quando avrò tempo
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Di: Gianluca sansone

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Va bene la storia della scelta precisa, dell’uso di un linguaggio scarnificato e di un parlato basso che viene da lontano, ma non è questo il nodo della vicenda, il nodo è il punto di atterraggio, è la parola che non si solleva dal foglio. faccio un esempio preciso:

Per caso mentre tu dormi
per un involontario movimento delle dita
ti faccio il solletico e tu ridi
ridi senza svegliarti
così soddisfatta del tuo corpo ridi
approvi la vita anche nel sonno
come quel giorno che mi hai detto:
lasciami dormire, devo finire un sogno

Non c’è in Antonio Porta, almeno in questo testo, la stessa intenzione, la stessa ricerca di un linguaggio chiaro e piano e così lontano dalle sperimentazioni e dagli artifici?

Ma il foglio su cui la parola tocca terra diventa un cerchio nel grano.

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